L’imprenditore Salvatore Ligresti è deceduto dopo una lunga malattia. Originario della Sicilia, l’immobiliarista ha creato un impero a Milano ma è stato anche al centro di alcuni casi giudiziari.
MILANO – Salvatore Ligresti è morto all’Ospedale San Raffaele di Milano dopo una lunga malattia. L’immobiliarista era nato a Paternò (Catania) il 13 marzo 1932.
La carriera imprenditoriale e finanziaria
Salvatore Ligresti, dopo la laurea in ingegneria, si è stabilito nel capoluogo lombardo. Anno dopo anno, grazie a importanti intrecci – tra i quali quello con Enrico Cuccia -, è diventato una delle figure di maggior spicco della finanza meneghina. Negli Anni ’80 Ligresti è uno degli uomini più ricchi d’Italia grazie alle attività immobiliari. Con i proventi del mattone, entra nei salotti buoni della finanza: grazie a un complesso sistemi di scatole cinesi (da qui il soprannome di Mister 5%), Salvatore Ligresti entra nei patti di sindacato dei colossi Mediobanca, Fonsai-Sai, Pirelli e Gemina. Ex membro del consiglio di amministrazione di UniCredit e Rcs, è stato presidente onorario di Premafin Finanziaria, Fondiaria-Sai, Milano Assicurazioni, Immobiliare Lombarda.
Le inchieste
Salvatore Ligresti è stato coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: nel 1992 venne arrestato per corruzione nell’ambito dello scandalo sugli appalti per la costruzione della metropolitana di Milano e delle Ferrovie Nord. Trascorse 112 giorni presso il carcere di San Vittore e fu condannato a due anni e quattro mesi, ma con l’affidamento ai servizi sociali e lavoro per la Caritas ambrosiana al posto del carcere. Nel 2017, il Tribunale di Milano ha condannato Salvatore Ligresti a cinque anni di carcere e 100 mila euro di multa nel processo per la presunta manipolazione del mercato sui titoli Premafin.